La crisi bancaria americana ed i pericoli per l'Eurozona

La crisi della Silicon Valley Bank (SVB) sta producendo effetti poco rassicuranti per l'intera Eurozona. Al susseguente crollo delle borse europee - oltre che. naturalmente, di quella americana - si è aggiunta, in Svizzera, la caduta della Credit Suisse. Anche a questo (prevedibile?) evento i mercati hanno reagito con una forte fibrillazione tanto da determinare gravi perdite anche alle borse europee ed in modo particolare a quella di Milano. 

La domanda che sorge spontanea è allora la seguente: siamo alla vigilia di una nuova crisi finanziaria di livello planetario come quella del 2008? La Silicon Valley Bank può, come successe allora con il fallimento di Lehman Brothers, generare un contagio tale da determinare ancora una volta una crisi di così vasta portata? 

Le cause della crisi attuale

Le cause della crisi della Silicon Valley Bank sono dovute principalmente - e banalmente - a una gestione poco accorta. La SVB non ha infatti reagito tempestivamente al repentino aumento dei tassi di interesse (4% negli Stati Uniti e 3% in Europa) ed ha, appunto banalmente, peccato di visione strategica: detenere in pancia quasi esclusivamente crediti di start up è stato un comportamento quantomeno incauto poichè ha quasi annullato la basilare diversificazione dell'attivo. La successiva "corsa allo sportello" è stata il naturale effetto di una sfiducia crescente da parte dei clienti, addirittura con l'antico metodo del passaparola.

Anche per la Credit Suisse si può fare un discorso analogo: investimenti sbagliati con relative perdite, una conseguenziale sfiducia che ha generato, anche in questo caso, una progressiva fuga dai depositi, la crescente perdita di credibilità certificata dal declassamento di S&P dello scorso 9 febbraio, certificata, successivamente, dall'autorità dei mercati Usa (Sec) che ha messo in dubbio l'attendibilità delle comunicazioni precedenti. Col senno di poi anche l'ingresso dei soci sauditi, che hanno preso le distanze dalla banca, non sembra essere stata una scelta azzeccata. Insomma, anche in questo caso le colpe possono essere attribuite ad un deficit di visione strategica e ad una gestione poco accorta.

Vi è poi una causa che vale per SVB e che può interessare ogni piccola o media banca statunitense: la deregulation dei controlli da parte delle autorità di vigilanza, specie sulle banche di livello regionale. La vigilanza nel settore bancario è a dir poco fondamentale perché le conseguenze di una gestione sbagliata in quest'ambito ricadono inevitabilmente su risparmiatori e imprese.

Lo stato attuale di Eurozona

L'Unione Europea non è stata insensibile alle conseguenze del fallimento di Lehman Brothers del 2008. Ciò ha comportato la creazione, a partire dal 2014, di un sistema di vigilanza unico che rende le banche dell'Eurozona meno vulnerabili. E certamente i costanti stress test della BCE sono una garanzia da questo punto di vista. 

E' però anche vero che manca ancora l'assicurazione dei depositi oltre che un sistema di capitali unico. E queste sono certamente delle vulnerabilità.  

Vi è poi la politica monetaria della BCE. La risposta in termini di aumenti dei tassi di interesse per contrastare l'inflazione è probabilmente avvenuta troppo tardi e oggi la difficoltà maggiore sarà quella di rassicurare i mercati finanziari senza dare l'impressione di voler mollare la presa sull'inflazione. Ed è certamente sbagliato profondersi in annunci di innalzamento o meno dei tassi di interesse i quali provocano effetti prima ancora che le decisioni siano effettivamente prese.

Conclusioni

L'Eurozona, dal punto di vista del sistema bancario, è più solida degli Stati Uniti d'America. Il sistema di vigilanza unico ed i costanti interventi della BCE in termini di stress test danno garanzia di solidità all'intero sistema. Le vulnerabilità non sono superate del tutto ma l'Istituto di Francoforte è in condizione, se necessario, di fornire la necessaria liquidità.

Nessuno può però garantire che un flusso, magari anche immotivato, di sfiducia non serpeggi tra i mercati. Per questo fondamentale sarà preservare la stabilità finanziaria di cui le banche rappresentano il perno centrale. 

Dal punto di vista della politica europea, sarà fondamentale accelerare sull'unione bancaria e colmare quelle lacune che ancora esistono sull'intero sistema: mercato dei capitali unico ed assicurazione dei depositi.

Girolamo Lazoppina

Articolo tratto da Lazoppina | La crisi bancaria americana ed i pericoli per l'Eurozona | Studio Legale Lazoppina

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